Cosa sono i pesticidi

I pesticidi non esistono!

E va bene, il titolo è un po’ esagerato, ma funzionale per attirare la tua attenzione su uno dei problemi che spesso riscontro quando, navigando sul web, mi imbatto in articoli che trattano questo argomento; il termine pesticidi viene infatti utilizzato, sostanzialmente, in modo improprio nel linguaggio comune. 

Pesticides è il termine inglese che indica sostanze, o miscele di sostanze, usate per prevenire, distruggere, respingere o controllare qualsiasi organismo nocivo, compresi gli organismi portatori di malattie e gli insetti, gli animali e le piante indesiderati.” (“US FIFRA – definitions”) (“EFSA website – glossario”).  

Pesticidi è quindi un termine generico che comprende prodotti sostanzialmente diversi ed utilizzati per scopi differenti. 

In Europa utilizziamo una distinzione delle sostanze in base all’utilizzo finale previsto; si parla infatti di Fitofarmaci (antiparassitari, agrofarmaci) quando lo scopo è proteggere la salute delle colture e di Biocidi quando lo scopo è proteggere la salute umana, animale o dell’ambiente attuando un’azione disinfettante (non si applicano quindi alle colture). 

La distinzione, in EU è importante in quanto le due categorie vengono normate in modo differente e gestite da agenzie diverse. 

Differenza tra prodotto e sostanza attiva

Un altro concetto che viene spesso ignorato quando si parla di agrofarmaci è la differenza tra prodotto fitosanitario e sostanza attiva. Un elemento importante per comprendere come funzionano e orientarci nel mare di notizie che ne parlano, è che i prodotti fitosanitari che vengono utilizzati ogni giorno, sia da professionisti che da utilizzatori non professionali, sono in realtà delle miscele, ovvero sono costituiti da diversi elementi:

  • Sostanza attiva: È il componente che svolge l’attività di protezione della pianta agendo contro il parassita che si vuole controllare. La sostanza attiva può essere sia di natura microbica che un composto chimico, di origine naturale o sintetizzata in laboratorio. Un prodotto fitosanitario può contenere una o più sostanze (generalmente non più di tre).
  • Co-formulanti: sostanze che stabilizzano la sostanza attiva, ne permettono la diluizione in acqua, migliorano le caratteristiche chimico-fisiche per ottimizzare l’utilizzo degli strumenti di applicazione.
  • Sinergizzanti e coadiuvanti: sostanze che aumentano la potenzialità della sostanza attiva. 

Generalmente i fitosanitari vengono suddivisi in classi differenti in base all’organismo su cui agiscono: erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi,  nematocidi, molluschicidi, rodenticidi, regolatori della crescita, repellenti,  semiochimici, talpicidi, virucidi. Ogni classe ha al suo interno diverse categorie che si distinguono in base al meccanismo di azione o alla natura chimica della sostanza attiva. È quindi importante chiarire che quando si parla di “pesticidi” si fa riferimento ad una moltitudine di sostanze con comportamenti e caratteristiche molto differenti tra loro e bisogna quindi fare attenzione a fare di tutta l’erba un fascio.  

Per concludere questo articolo introduttivo, vi riporto qualche numero per inquadrare meglio la situazione in Italia. 

Secondo l’ISTAT, nel nostro Paese, si utilizzano circa 122.000 tonnellate all’anno di prodotti fitosanitari , che contengono circa 400 sostanze diverse. Nel 2020 il 55,6% del totale dei principi attivi è costituito dai fungicidi. Nell’ordine seguono gli erbicidi (17,2%), gli insetticidi e acaricidi (8,1%) e i biologici (1,1%). Vi è poi un 18% di principi attivi raggruppati nella tipologia “vari” che comprende i fumiganti, i fitoregolatori, i molluschicidi, i coadiuvanti ed altri prodotti.

È da notare che dal 2011 al 2020 si è verificata una sensibile diminuzione delle quantità immesse in commercio, nonostante si osservi nell’ultimo anno un lieve
incremento, sia sul totale delle vendite che analizzando il dato in relazione all’unità di superficie agricola utilizzata (SAU). Per quest’ultimo indicatore, la media nazionale, nel 2020, corrisponde a 4,5 kg/ha, con valori nettamente superiori in Veneto, Trento, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Campania, Bolzano, Piemonte, Sicilia e Lazio. (ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

 La tendenza generale alla diminuzione dei prodotti venduti, accompagnato dal passaggio a sostanze attive caratterizzate da tossicità inferiori, è il risultato di un più attento impiego delle sostanze chimiche in agricoltura, dell’adozione di tecniche di difesa fitosanitaria a minore impatto e dell’aumento dell’agricoltura biologica. (ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). 

Viste le politiche EU, l’utilizzo dei fitosanitari in Italia ed Europa andrà a calare nei prossimi anni, anche se non credo, personalmente, che sia possibile arrivare a non utilizzarli completamente, soprattutto in vista dell’arrivo di patogeni da climi più temperati importati insieme a merci e altri mezzi di trasporto, che con l’aumento delle temperature medie trovano un ambiente più favorevole e se la spassano.

E tu, cosa ne pensi? Lascia un commento con le tue impressioni e le tue previsioni per il futuro dei pesticidi.

Bibliografia

EFSA website – glossario.”  Accessed 14 04 2023.

ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Rapporto nazionale pesticidi nelle acque – Dati 2019-2020. ed. 2022 Accessed 14 03 2023.

US FIFRA – definitions.U.S.C. United States Code, 2012 Edition, . Accessed 06 01 2020.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *